Manrica; per i più questo nome non dice nulla, ma non per il mondo dei poveri, dei senzatetto, degli zingari di questa nostra città. Per anni Manrica Cecconi Viola, nella Parrocchia di S. Agostino, è stata l’anima che ha coagulato il servizio di volontariato che ha permesso a tanti “scartati” di potersi presentare agli altri più dignitosamente. Tutti i giorni la mattina si dedicava ad accogliere, intrattenere le persone che avevano bisogno di fare una doccia, organizzare il poco spazio a disposizione, mettere insieme caratteri ed esigenze con disponibilità ed il sorriso sulle labbra. A volte c’era da domandarsi come una donna tanto minuta trovasse tutta quella energia e la capacità di mettere d’accordo persone così diverse per cultura e personalità.
Ogni mattina veniva offerta la prima colazione mentre si faceva la fila per la doccia, ma intanto si cercavano i panni per il cambio tra i tanti che venivano portati; poi la svolta sempre col criterio di aiutare la dignità delle persone costrette ogni volta a usare panni diversi non suoi, così fu aperto anche un servizio di lavanderia. Sulle maglie, i pantaloni, le giacche, la biancheria tante striscioline di stoffa portavano i nomi più disparati, così la roba lavata e asciugata veniva piegata e raccolta per essere ancora utilizzata.
Ma intanto le persone si aprivano, raccontavano e lei, Manrica, in mezzo alle mille cose ascoltava con pazienza e dispensava parole semplici di incoraggiamento e fiducia.
Manrica, una piccola grande donna che in questo ultimo dell’anno “ha spiccato il volo”, consumata da una inesorabile lenta malattia, lasciando a chi l’ha conosciuta la ricchezza del suo esempio.
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